martedì 21 marzo 2017

TU CHIAMALE SENSAZIONI

" Se fai questi fartlek il martedì significa che la domenica non ti sei stancato " questo è stato il messaggio di stamane del solito amico che provvede a prepararmi le tabelle quando gli spedito i dati dell'allenamento odierno .
È vero , ormai la stanchezza rappresenta una utopia , sono felicemente insonne e gli "scarichi " rappresentano momenti piacevoli per gustarsi il paesaggio lungo il fiume .
I battiti sono la mia nuova frontiera , se schizzano troppo in alto rallento repentinamente , eppure 2 anni fa neppure ci pensavo .
Sono le sensazioni ad padroneggiare nei polpacci , inizio a conoscermi meglio e lo debbo a tante esperienze maturate soprattutto per le frequentazioni di vari atleti ben più preparati .
Rileggendo le interviste che mi hanno rilasciato in molti di loro si nota un approccio legato non al cronometro .
Una volta vorrei correre una maratona senza riferimento cronometrico , alla cieca.
Sono convinto sarebbe sconvolgente però darebbe la spallata a tante certezze maturate .
Qualcosa del genere mi era accaduto a Ferrara in un ventoso pomeriggio verso il chilometro 39 , solo i cartelli presenti lungo il percorso mi accompagnarono verso il traguardo , fu Imagery vera non diluita .
È palese come il corpo comandi ma la componente mentale si propaga ancora di più nel momento in cui ti abbandona l'ultima stilla di energia .
Sto apprezzando sempre più gli allenamenti a sensazione , è un meraviglioso senso di libertà che accompagna queste mattinate di iniziò primavera .
È un nuovo passo in avanti , se poi ci aggiungo la rilassetezza nella loro esecuzione il pensiero corre a un qualcosa di preciso .
Però serve pazientare , se dovesse accadere voglio gustarmelo passo per passo svegliandomi in mezzo ai pioppi dell'Appennino .

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