La radiocronaca è "un esercizio che rimane più alto della telecronaca. E' come una
splendida amante che però va rispettata come se fosse una moglie. Un esaltante modo di
comunicare, in diretta, a milioni di ascoltatori che pendono dalle tue labbra. Ma obbliga a
un'attenzione feroce".
Questa è la percezione che Sandro Ciotti , scomparso 11 anni fa ,aveva della radiocronaca .
Indimenticabile la voce rauca di questo meraviglioso giornalista romano , amante della musica ( aveva seguito ben 40 edizioni del festival di San Remo ) e dello sport( celebre la sua radiocronaca del dramma che si consumó alle olimpiadi di Monaco nel 1972).
È pleonastico ricordarlo solo per "Tutto il calcio minuto" , la trasmissione radiofonica più amata dagli sportivi , dove Ciotti per raccontare le partite si era inventato un glossario elegante e asciutto .
Quando approdó alla Tv conducendo 'La Domenica Sportiva' divenne un componente di ciascuna famiglia italiana .
Toccó a Ciotti comunicare a tutti noi sportivi che era scomparso ,in un incidente d'auto ,Gaetano Scirea al termine di una domenica di settembre del 1989 .
In quell'annuncio triste riveló la sensibilità del cronista -artista , perché Ciotti in gioventù aveva studiato il violino e suonava il pianoforte .
In lui c'era signorilità e arguzia , le stesse doti possedute dal grande Gino Bartali di cui oggi ricorrono i 100 anni dalla nascita .
Gino ,da lassù guardando lo scenario dello sport ,italiano sicuramente in una intervista proprio a Ciotti direbbe nel suo intercalare fiorentino : " gli è tutto sbagliato , gli è tutto da rifare ".
Sandro sorriderebbe prendendo atto .
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