lunedì 25 aprile 2016

DANIEL COMANDAVA

Sono di pessimo umore dopo la sconfitta subita dai Viola ieri sera e i motivi sono molteplici . Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto ma un rigore sbagliato e una traversa ci hanno bloccato , ma c'è dell'altro ossia due amnesie difensive su entrambi i gol segnati da lei ci hanno condannato a rimanere bloccati al palo .
Non mi lamento del gol annullato a Bernardeschi e neppure del fallo su Alonso in area nel primo tempo , l'arbitro Tagliavento ci ha abituati ad errori marchiani ( vedi anche il rigore concesso poi a noi nel finale , era inesistente poiché Kalincic si lascia andare in area ) .
Ma ci sono due episodi che mi lasciano basito : Roncaglia che prima di entrare in campo scherza con Cuadrado , è inammissibile che a 4 minuti un giocatore non sia concentrato sulla partita , infatti pure il radiocronista di Radio Bruno ha posto l'attenzione su questa scena .
Ma c'è ancora di peggio : le parole pronunciate da Andrea Della Valle e da Pradè ai microfoni della stampa nel dopo gara ci regalano la dimensione di questa proprietà .
Non mi sorprende che usino argomenti patetici per confutare l'oggettività della situazione , parlano di ripartire ma ormai c'è poco da fare , se si parla di consolidare il quinto posto poi viene sottolineato come non cerchi di fare un salto di qualità .
In tutto questo c'è almeno una parziale ammissione di colpa di Sousa che si è addossato il calo psicologico dei mesi precedenti subito dalla squadra , ma resta l'idea di una occasione perduta non per la lotta al titolo ma per l'accesso ai preliminari di Champions League.
Un pubblico come quello di ieri che ha organizzato una coreografia pittoresca meriterebbe più attenzione da parte di chi va in campo e chi sta negli uffici dello stadio , ma la presunzione viaggia nella stratosfera di questi signori che lavorano negli uffici della società .
Personalità come quelle del "Caudillo" non torneranno , ormai i calciatori sono aziende lontane dalla gente e amano troppo l'immagine .
Passarella  badava poco alle ciance ,era concreto , comandava , si faceva rispettare ,il suo sguardo incuteva timore , sapeva assumersi responsabilità precise , per la cronaca è stato anche campione del mondo con la sua Argentina vestendo la fascia di capitano .
Se solo alcuni dei nostri dirigenti e dei calciatori possedesse le qualità di Daniel allora si ragionerebbe diversamente .

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