mercoledì 27 aprile 2016

NEL REGNO DELL'ARROGANZA


La domenica per noi podisti è un momento sacro , una messa laica in cui siamo tutti protagonisti perché adoriamo scendere per strada indipendentemente dal risultato finale .
Purtroppo accade che qualcuno voglia guastare questa armonia rubando il posto degli attori principali.
Sono infatti venuto a conoscenza di un episodio che conferma come il buon senso sia ormai stato accantonato per far entrare in scena un " protagonismo " di cartone .
Durante la 50 km di Romagna è stato squalificato un podista che aveva varcato  la finish line intorno la posizione 530 ,  l'atleta aveva percorso gli ultimi metri tenendo al guinzaglio un cagnolino che si era fatto consegnare dai suoi familiari  a pochissimi passi  proprio dal traguardo , inoltre l'atleta in oggetto aveva già al collo la medaglia di finisher quando un giudice ha preso l'infausta decisione .
Non oso immaginare cosa sia passato per la testa di quella persona che si è visto negare la gioia al termine di una gara massacrante , parlare di incredulità è riduttivo .
Questa purtroppo è l'ennesima dimostrazione come il buon senso sia ormai un ricordo appassito .
Cosa si dovrebbe pensare allora di quando vediamo alle gare dei podisti che varcano la linea del traguardo mano nella mano con i loro figli ?
In questo caso siamo entrati nella dimensione del cattivo gusto , un teatrino dell'assurdo che neppure dovrebbe sussistere .
Sono alquanto indignato e mi auguro vivamente che la giuria ritorni sui propri passi , nel caso in cui confermi la decisione si coprirebbe di ridicolo , sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di chi la domenica si sorbisce tanta strada per gareggiare .
Chi ha compiuto uno scempio del genere nei confronti di quel podista non merita di essere giudice di gara per assenza di obiettività e di buon senso .
Lo sport non ha bisogno di questi individui , la fatica dei podisti va premiata con il sorriso e non con l'arroganza di chi vuole essere protagonista al loro posto .

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