martedì 13 settembre 2016

QUANDO ARRIVÒ IL CICLONE

Avrei voluto essere in Santo Spirito ieri sera a Firenze per celebrare i 20 anni del film "Il ciclone" diretto da Leonardo Pieraccioni .
Quella pellicola è stato un simbolo della toscanità è così come tanti conosco ogni signola battuta .
Ero ancora studente quando assistetti alla proiezione e conoscendo il cast fremevo .
Le attese che nutrivo non furono disattese , al di là della trama molto leggera e del nostro dialetto strepitoso, il paesaggio giocò un ruolo fondamentale .
Ho avuto la fortuna di viaggiare per motivi di lavoro nei luoghi di lavorazione del film e ogni volta che sono passato da Stia quella salitella mi ha sempre provocato grandi emozioni .
Sono molto legato alla mia terra , amo aspirare la "c" e ne ho avuto la riprova in viaggio di nozze quando mi divertivo ad insegnare al personale della nave da crociera il nostro dialetto .
In quei 15 giorni del 2003 passati a bordo conobbi tanta gente grazie e nessuno mi chiedeva da dove venissi poiché si capiva benissimo .
Un gruppo di persone durante una noiosa serata elegante sedevano al tavolo nostro , a un certo punto iniziarono a chiedermi del film di Pieraccioni e da lì in avanti le risate non si contarono più , addirittura feci un siparietto con un cameriere parlandogli solo in dialetto e anche lui prese parte molto volentieri al gioco.
Erano anni meravigliosi , spensierati ma "Il Ciclone " conteneva una verità che ho toccato con mano varie volte e la mia vita ha preso spesso pieghe differenti dalle aspettative nutrite .
Se la strada inizia a salire ( e non parlo di podismo) mi ripeto mentalmente alcune frasi in dialetto toscano e quella pellicola si materializza , una specie di mantra che si propaga ovunque e mi fa mettere in disparte ogni pensiero negativo .



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