sabato 29 agosto 2015

UN NUOVO CORPO

o di riavere in tempi stretti il corpo di prima da un lato è legittimo, ma apre anche una riflessione profonda sulla nuova identità di madri.
Perché voler tornare a tutti i costi a come eravamo, se d’ora in poi nulla sarà più come prima?
Diventare genitori è infatti una condizione di non ritorno. Si può cambiare lavoro, traslocare in un’altra città, imparare a pensare ed a lavorare in un’altra lingua, anche cambiare sesso volendo, ma una volta diventati genitori lo si è per sempre.
Una condizione irreversibile che passa anche dall’accettazione del nuovo corpo che indipendentemente dalla taglia, è e sarà d’ora in poi per sempre un corpo materno. Accogliere la sua trasformazione significa compiere il primo passo verso l’accettazione della nuova identità di madri.
Quella della corsa contro il tempo nel tornare «come prima», è una moda degli ultimi anni. Un tempo si mostrava quasi con orgoglio e soddisfazione la nostra nuova figura materna che era rivelatrice anche di un nuovo status.
Esattamente cosa ora non accettiamo di un corpo materno? Perché vogliamo diventare madri ma non
assomigliare nel fisico a delle madri?
Forse è il desiderio di volere tutto: figli, lavoro, fisico, interessi di prima. Legittimo ma probabilmente poco realistico.
Fingere che nulla sia cambiato e che tutto sia invariato, non aiuta però nel nostro percorso identitario.
A quali role model si ispirano le madri dei nostri giorni?Sovente rimangono vittime di modelli proposti/imposti da stampa, cinema, tv, moda….. Ma sono modelli molto lontani dagli standard di ognuno di noi, spesso poco realistici e alla lunga frustranti.
Molte neo madri si ritrovano fin dai primi mesi del neonato schiacciate tra due istinti tra loro inconciliabili. Da un lato il corpo è ancora legato in maniera simbiotica a quello del neonato che ha necessità di nutrimento ed accudimento, dall’altro c’è la voglia di tornare fisicamente ad un prima che è rimasto solo nella testa, ma che in realtà non esiste più.
Personalmente ritengo che non ci sia un modello di madre standard che possa indistintamente andare bene a tutte, ma che ognuna debba ricercare il proprio personale ideale materno, confrontandosi con valori, situazioni familiari, possibilità economiche,…. peculiari di ogni madre.
Per potere fare questo dobbiamo però essere libere di scegliere e non sempre è possibile.
Libere di scegliere orari di lavoro compatibili con la crescita dei figli, di condividere incombenze familiari e casalinghe con partner corresponsabili e di avere una società che nei modi e nei tempi ci semplifichi la vita e non che renda tutto una pesante corsa ad ostacoli imponendoci anche role model materni standardizzati.
(Fonte : corriere.it)
La fotografa americana Nataly McCain ha lanciato un progetto fotografico in cui invita le neo madri ad accettare le imperfezioni , la bellezza e la gioia del loro nuovo corpo .



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