sabato 15 agosto 2015

UNA TELEFONATA A MIAMI

 "Issare la bandiera, ammainare il passato". L'invito ad "alzare la bandiera e ammainare il passato" arriva dalla blogger e dissidente cubana Yoani Sanchez. "Il fatto di vivere questo 14 agosto a Cuba - scrive la Sanchez sul giornale online 14ymedio, da lei lanciato - ci rende partecipi insieme a oltre 11 milioni di persone di un fatto storico che trascende l'innalzamento di un emblema. Tutti oggi saremo al centro di quello che succede". "Per la mia generazione - prosegue - come per tanti altri cubani, finisce una fase. Non significa che a partire da domani tutto quello che abbiamo sognato si concretizzerà, né che la libertà irrompa per opera e grazia di un pezzo di stoffa che batte vicino al Malecon", dove svetta la sede diplomatica americana, alto edificio di sette piani in vetro e cemento. "Adesso - conclude la blogger - viene la parte più difficile. Tuttavia, sarà un tipo di cammino in salita nel quale non si potrà riversare la colpa dei nostri errori sul vicino del Nord. Inizia la fase di essere ciò che siamo e riconoscere perché siamo arrivati solo fino a qui".
Fonte : repubblica.it

Ho spedito un tweet alla blogger cubana , non so se mi risponderà ma un dato è certo : se presso la RAMPA a L'Avana i caraibici iniziano a connettersi a internet (seppur per pochi minuti)  con i loro tablet e i loro smartphone , vuol dire che una nuova fase nella comunicazione è iniziata , li immagino felici nel cercare gli Hotspot flebili ma così necessari , è il loro progresso e lo vivono come bambini ai quali vengono regalate per la prima volta delle caramelle .
Questa gente ha tanta dignità ma non vuole più nascondersi , tutto questo è sinonimo di normalità .
Già li vedo lungo il Malecon a settembre a scattare foto a colui che ha dato un contributo enorme affinché il loro isolamento finisse e poi pubblicarle on line , Papa Francesco è la vera anima del disgelo nei rapporti tra i caraibici e gli Stati Uniti , Bergoglio dice che non  tutti i valori delle rivoluzioni sono da buttare purché venga offerta la libertà di scelta alla gente .
Il mio augurio è che non sia solo una operazione di potere portata avanti dagli americani , come l'ha definita Elizardo Sanchez ( capo della commissione per i diritti umani a Cuba ), nei Caraibi anche una semplice telefonata ai parenti in America non può essere un problema insormontabile così come lo è stato per fin troppo tempo .

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