giovedì 12 maggio 2016

MUTARE PELLE

Sono giorni un po' anonimi , l'attesa rispetto al passato non è febbrile , dormo serenamente e i pensieri non si accavallano .
Mi sono concesso un massaggio decontratturante , persino i piccoli dolori ai polpacci sono scomparsi e un passo avanti ulteriore è stato compiuto .
È un po' di tempo che non affronto una gara di pomeriggio , l'ultima risale a quasi ad un anno fa a Poggibonsi , il caldo la fece da padrone , il percorso fu semplice , avevo iniziato da poco il lavoro sulle ripetute perciò le gambe non giravano come loro solito .
In quei 14 chilometri sentivo tutta la fatica anche della gara mattutina , infatti avevo optato per la doppietta , seppur si trattasse di una distanza brevissima compiuta molto lentamente .
Quello fu uno dei primi esperimenti per testare le reazioni dei carichi , il passaggio repentino dalla pianura alla salita non fu ben assorbito ma la lezione era chiara .
Ho rivisto le foto di quel pomeriggio , sono cambiato e non riconosco più quella figura .
Con il tempo ho imparato a centellinare le energie perché non sono il ragazzino di 30 anni fa , è il controllo la parte principale perché l'istinto talvolta fa capolino e va respinto .
Ho imparato a dormirci una notte in più sulle decisioni da prendere , quel pizzico di autodisciplina serviva .
Tornando alla gara di Poggibonsi ho impresso bene nella mente un passaggio vicino ad una vigna dove avevano organizzato un ristoro , godetti di un minuto supplementare , non guardai l'orologio e alzai gli occhiali .
Ero in uno stato di assoluta serenità e non provavo turbamenti , da lì a breve avrei iniziato a gettare le basi per altri progetti , all'arrivo mi prese una fame tremenda ma prima feci gli allunghi , era un altro segnale di svolta .
La seconda parte di quella gara assomigliava molto a un trail e le conclusioni che trassi furono decisive .

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