domenica 5 giugno 2016

UN'ALTRA MANO

Al posto dei polpacci ho due pezzi di ghiaccio , i piedi sono pesanti e il sonno che mi ha assalito è notevole .
Non ho portato a termine un'altra maratona ma sono le mie condizioni al termine dell'allenamento della domenica mattina , c'è un solo problema ossia la passeggiata di 5000 metri  di sabato nel fango e l'orario tardo verso il quale mi sono coricato .
Ma il desiderio di scendere in strada è più forte di qualsiasi altro problema , perciò il rituale si ripete .
Se i primi 10 chilometri siano svolti ad un ritmo accettabile nei restanti 2 che mi dividono da casa mollo decisamente , ma c'è un motivo .
È un esperimento per immaginare gli ultimi chilometri della distanza più amata , sono partito in anticipo nuovamente perché voglio arrivare ad agosto con un paio di lunghi già svolti e scaricare poi da metà settembre .
Mentre mi accingo ad effettuare gli allunghi mi sorge in testa un pensiero sulla serata precedente , alle persone che ho incontrato e alla giornata passata insieme a loro .
Spero vivamente di aver trovato la dimensione che cercavo perché ho bisogno di stabilità . Non sono più la scheggia impazzita di qualche anno fa , il lutto mi ha tolto qualcosa e mi ha indirizzato altrove .
Ho percorso strade diverse e talvolta mi viene in mente un celeberrimo Match Race in Coppa America dove Torben Grael purché di cercare vento allontanò Luna Rossa dall'avversario in orizzontale , fu una mossa ardita ma efficace .
La barca italiana vinse quella regata con grandi meriti di chi si fosse preso la responsabilità di quella mossa .
La ricerca di noi stessi passa attraverso varie fasi che non sempre corrispondono a vittorie .
Poi incontri sul cammino le persone giuste con le quali l'intesa è immediata , infatti al termine dell'allenamento mi sono imbattuto in un amico che mi ha chiamato da lontano mente stava parlando con altre persone .
L'ho raggiunto e l'ho abbracciato dicendo di fronte a tutti : " questo ragazzo è un grande maratoneta , 53 chilometri a piedi non sono un cioccolatino ", lui ha riso e ha controbattuto " perché te Ale allora ?" , non ho aggiunto altro , gli ho fatto una carezza promettendogli che scaleremo insieme .
Si comincia a pensare all'altra mano e stavolta si gioca in casa .

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